Inquinamento delle acque


Inquinare l'acqua vuol dire alterare le sue caratteristiche qualitative 


Fin dai tempi più antichi era conosciuto l'inquinamento delle acque, ma quando questo era ancora ridotto, la natura riusciva a compensarlo. Ora è aumentato talmente tanto che la natura non ce la fa più!

Assiri e Babilonesi disponevano di sistemi assai perfezionati per la raccolta dei liquami provenienti dalle città. Inoltre sia i Babilonesi che i Romani dettavano severe disposizioni per i conciatori di pelli, i quali dovevano risiedere con i loro laboratori fuori città, affinchè non rendessero malsana l'aria e non inquinassero l'acqua urbana.


Inquinamento da uso civile

L'inquinamento di origine civile é quello derivante dallo scarico dei liquami di fogna, che contengono alte quantità di sostanze organiche e di saponi. Queste sostanze si riversano generalmente nei corsi d'acqua superficiali, ma a volte si infiltrano nel sottosuolo, raggiungendo le falde acquifere. L'inquinamento domestico può essere tollerato dalla natura entro certi limiti, grazie al potere auto depurante dell'acqua, ma quando raggiunge livelli eccessivi essa non ce la fa più. Con dei semplici accorgimenti tutti possiamo contribuire a ridurre l'inquinamento di origine domestica.

Organismi patogeni delle acque infette

In acqua si possono trovare vari tipi di organismi patogeni:

- i  batteri come la salmonella tiphi che può provocare il tifo con conseguente diarrea, milza dilatata e vomito, il vibrio colerae che causa il colera che provoca diarrea, vomito e forte disidratazione (una epidemia di questa malattia si è verificata a Napoli nel 1973 e si è diffusa a causa di frutti di mare inquinati. I frutti di mare infatti possono filtrare circa 6l di acqua all'ora, concentrando nei loro tessuti batteri e impurità), l'escherichia coli che provoca dissenteria, l'iersinia enterocolitica che causa enterite con forti dolori di stomaco, nausea e vomito, la letpospira che causa la leptospirosi con conseguenti emorraggie in organi interni (ci si può infettare anche solo per contatto con acqua contaminata da urina di animali , in particolare topi, ammalati)

- i virus in particolare quello dell'epatite che causa febbre, forte mal di capo, dolori addominali, itterizia, perdita di appetito, fegato dilatato.

- i protozoi (parassiti), come l' entamoeba mystolitica che porta la dissenteria amebica con forte diarrea, mal di testa, dolori abbominali, brividi e febbre (se non è curata può essere mortale), la giarda che provoca la giardia e si manifesta con diarrea, crampi addominali, flatulenza, eruttazione, senso di fatica.

- i vermi parassiti come lo schistosoma che provoca la schistosomiasi con dolori addominali, anemia, esantema della pelle e forte debolezza.

Il potere autodepurante delle acque

Un tempo l'acqua si autodepurava grazie all'evaporazione e all'intervento dei batteri aerobi, ma ora, con il crescere delle contaminazioni chimiche e batteriologiche, sta a poco a poco perdendo questa capacità. In condizioni normali le sostanze sospese nell'acqua si depositano sul fondo e i batteri scindono le molecole organiche trasformandole in anidride carbonica, fosfati, nitrati ed acqua, molecole che vengono poi riutilizzate rientrando quindi nei cicli biologici. 

Questo processo necessita di ossigeno per cui, se l'ossigeno disciolto nell'acqua viene consumato dai batteri aerobi per l'eccesso di sostanze da trasformare, il potere auto depurante dell'acqua viene meno. Quindi la grande quantità di sostanze organiche scaricate nelle acque dalle fognature che raccolgono le acque reflue degli edifici e dai canali di scolo che drenano il terreno, determina uno squilibrio a danno della capacità autodepurante dell'acqua.


Rimedi per ridurre l'inquinamento domestico
1) Scegliere detersivi meno inquinanti che contengano prodotti naturali: ad esempio il limone è un ottimo sgrassante e deodorante.
2) Al posto dei disincrostanti usare l'aceto.
3) Raccogliere gli oli usati in un recipiente per poi portarli in discarica e non scaricarli nel lavello (si pensi che un litro di olio rende imbevibile 1.000.000 di litri di acqua).
4) Non buttare nello scarico materiali inquinanti liquidi (vernici, solventi medicinali, ecc...) o solidi (cottonfioc, chewingum, assorbenti, pannolini, cerotti, cotone, ecc..).
5) Non eccedere nell'uso di prodotti detergenti per la casa o per l'igiene della persona.
6) Preferire per le pulizie di casa l'acqua calda perchè è più efficace e quindi necessita di minor quantità di detersivo.
7) Individuare e realizzare sistemi di trattamento delle acque reflue efficaci al fine di diminuire sensibilmente o addirittura eliminare le sostanze inquinanti che altrimenti sarebbero immesse nell’ambiente.
8) Responsabilizzarsi ed informarsi sulle tematiche legate all’ambiente e alla sua tutela.
9) Vigilare affinchè i comportamenti altrui siano in linea con il rispetto e la tutela dell’ambiente.
10) Segnalare illeciti e abusi riguardo lo smaltimento di rifiuti, acque reflue, e sostanze inquinanti

Inquinamento agricolo
L'inquinamento di origine agricola e zootecnica è causato dall'immissione nei corsi d'acqua e nel terreno degli scoli dei campi contenenti fertilizzanti chimici (ricchi di fosfati e nitrati), pesticidi (insetticidi e diserbanti) i liquami provenienti dalle stalle. Lo scarico dei fertilizzanti chimici in fiumi, laghi e mari va ad aumentare il fenomeno dell'eutrofizzazione. Più grave è l'immissione dei pesticidi che, essendo poco biodegradabili, si depositano e si concentrano nei corsi d'acqua distruggendo ogni forma di vita. Una maggiore attenzione da parte degli operatori agricoli potrebbe ridurre in misura notevole questa forma di inquinamento che è particolarmente pericolosa in quanto può interessare anche le falde acquifere. In questi ultimi anni infatti si sono manifestati numerosi episodi di inquinamento di falde acquifere ad opera di diserbanti, che hanno interessato il rifornimento idrico di numerose città italiane. 

 


Misure di prevenzione dell'inquinamento agricolo
1) Ridurre l'apporto di nitrati nel suolo (evitando le eccedenze; privilegiare il letame che libera azoto lentamente);
2) ridurre la percolazione (evitando l'irrigazione eccessiva in modo da conservare il contenuto organico del terreno e  aumentarne così la capacità di ritenzione idrica);
3) immagazzinare le acque di drenaggio ricche di nitrati per poi riutilizzarle;
4) ottimizzare il ciclo di colture in modo da sfruttare l'azoto disponibile nel terreno;
5) ridurre l' acqua contenuta nei liquami per rendere economicamente più vantaggioso il loro uso, trasporto e immagazzinamento e ridurne l'odore in modo da permetterne il riutilizzo ed evitare la loro dispersione nelle acque;
6) usare rifiuti animali per produrre energie alternative;
7) utilizzare il letame prodotto negli allevamenti anche per produrre biogas evitando di disperderlo nell'ambiente;
8) evitare l' uso del letame in quantità superiori alla necessità;
9) ridurre l' impiego di pesticidi:
- irrorandoli solo nei momenti di effettiva necessità;
- sostituendoli con la lotta biologica
- sostituendoli almeno in parte con prodotti naturali (ortica, piretro)
10) evitare l' irrigazione eccessiva che dilava il suolo e rende quindi necessario l'uso di sostanze fertilizzanti.

l'inquinamento industriale

L'inquinamento industriale é dovuto allo scarico nel terreno o direttamente in fiumi e mari di acque contenenti sostanze tossiche non biodegradabili,provenienti dalle varie lavorazioni. Sono ad esempio sostanze tossiche, che avvelenano le acque causando la morìa di pesci, i cianuri delle industrie produttrici di antiparassitari e disinfestanti, il cromo residuo di industrie di cromatura o di conceria, il cadmio delle industrie per la costruzione di pile e accumulatori.  Non è possibile a tutt'oggi elencare tutte le sostanze di rifiuto delle industrie che possono avere azione tossica perchè questa può manifestarsi anche a grande distanza di tempo; è invece possibile il contenimento dell'inquinamento usando delle misure di prevenzione.